La dilatazione e la torsione gastrica sono patologie acute ed imprevedibili di massima gravità, che costituiscono un’emergenza di grado estremo. Colpiscono le razze grandi e giganti e, se non risolte rapidamente, portano alla morte dell’animale.
Possono avverarsi indipendentemente, ma rappresentano sempre un evento potenzialmente catastrofico, cosicché le due patologie vengono comunemente denominate “sindrome della dilatazione-torsione gastrica”.
Il complesso dilatazione-torsione gastrica del cane (GDV: dall’inglese Gastric Dilatation – Volvolus) è, in realtà, una sindrome intesa come complesso di sintomi provocati da cause diverse. Non risulta ancora chiaro se la dilatazione gastrica e la torsione gastrica siano due entità patologiche distinte, ma in generale si afferma che la dilatazione dello stomaco precede la torsione. Entrambe le condizioni sono ad insorgenza acuta e caratterizzate da diversi gradi di malposizionamento dello stomaco, rapido accumularsi di gas all’interno dell’organo, aumento della pressione intragastrica, seguito da shock (nelle sue diverse manifestazioni).
Il trattamento standard (primariamente medico) comprende terapia intensiva per lo stato di shock, decompressione dello stomaco (questi primi passi della terapia della GDV possiamo raggrupparli sotto la definizione di protocollo di stabilizzazione) ed intervento chirurgico allo scopo di ispezionare, riposizionare e fissare lo stomaco (Gastropessi) prevenendo così le recidive. L’intervento chirurgico viene effettuato il più precocemente possibile dopo la decompressione, non appena il paziente raggiunge il massimo grado di stabilizzazione possibile.
La terapia intensiva deve proseguire anche nel post – operatorio, se si considera il fatto che, per molteplici cause, la maggior parte dei decessi in seguito ad un episodio acuto di GDV avviene nei primi cinque giorni successivi all’insorgenza della malattia.
I dati attualmente in possesso della Medicina Veterinaria indicano, nei soggetti colpiti da GDV, una diminuzione del tasso di mortalità: la miglior conoscenza della malattia e delle sue conseguenze e l’evoluzione delle tecniche chirurgiche, negli ultimi dieci anni, hanno reso il trattamento della GDV più razionale e completo, permettendo di compiere passi da gigante alla Medicina d’Urgenza, che hanno permesso un miglioramento della sopravvivenza a breve e medio termine dei soggetti colpiti che, tuttavia, sembrano invece aumentare.
Esiste però un grosso ostacolo alla prevenzione, che è rappresentato dal fatto che nessuna delle teorie sullo sviluppo della malattia, formulate da più ricercatori nel corso degli anni, riesce a spiegare completamente il motivo per cui, ad un certo punto della vita del cane, lo stomaco si dilata e/o va incontro a torsione, nonostante i veterinari siano al corrente di quali sono i fattori (individuali ed ambientali) predisponenti e precipitanti un episodio acuto di GDV. Di conseguenza la valutazione di queste situazioni potrebbe costituire un valido punto di partenza per una corretta prevenzione della patologia.
Fattori di rischio
L’incremento dell’età è un importante fattore di rischio, soggetti con età superiore ai 6 anni hanno un rischio di manifestare GDV due volte superiore rispetto a cani di età compresa tra i 2 e 4 anni.
L’aumento del peso medio da adulto all’interno della razza considerata è un fattore di rischio per la GDV.
L’obesità è meno importante e non viene associata al rischio di GDV.
Fra le cause predisponenti alla torsione dello stomaco vanno evidenziate la voracità di taluni soggetti, la somministrazione di un pasto unico ed abbondante fatto spesso per tempi lunghi e con alimenti grossolani e poco digeribili. Un’altra causa ritenuta responsabile che in molti casi può essere considerata predisponente è l’improvvisa ingestione di una grande quantità d’acqua, soprattutto se bevuta subito dopo il pasto; inoltre sono da evidenziare le possibili disfunzioni a carico del piloro e la lassità a carico del legamento gastroepatico. Una ulteriore causa consiste nel far correre e saltare disordinatamente e sconnessamente il cane subito dopo l’ingestione di grandi quantità di cibo ed acqua.
Il periodo della giornata in cui appare più alta la frequenza di insorgenza della GDV va dalle ore 18:00 alle ore 24:00 (59,3% dei casi). I ricercatori della Purdue University hanno cercato di individuare alcuni fattori precipitanti nelle otto ore precedenti l’episodio di GDV: il dato che più frequentemente ricorre è stato la presenza di un evento stressante.
Questo dato risulta essere in pieno accordo con altro lavoro, in cui l’indagine su una razza altamente predisposta al rischio di GDV, riporta come fattori precipitanti, recenti viaggi in auto o permanenza in canili o pensioni per cani, situazioni altamente stressanti per il cane stesso. Altri fattori, riscontrati come eventi antecedenti all’episodio di torsione gastrica, sono stati il cambio dell’ora del pasto e la somministrazione di un pasto più abbondante del solito.
Sintomi
Quando un cane è in preda alla torsione gastrica, la sintomatologia che presenta consiste nell’improvviso ed abnorme rigonfiamento dell’addome, con violenti e frequenti conati di vomito “improduttivo”, cioè senza alcuna emissione di saliva schiumosa biancastra. Il cane è di solito in preda ad un forte stato ansioso, presenta un respiro ansimante ed a bocca aperta, in quanto attanagliato da violenti e forti dolori. Si riscontrano anche le mucose pallide e poi cianotiche ed il polso frequente e piccolo. Un altro segno clinico inconfondibile è dato dal fatto che quando il cane cerca di bere l’acqua, anziché diminuire, sembra addirittura che aumenti, e questo a causa dell’eccessiva salivazione e per l’impossibile transito nello stomaco.
Modalità di intervento
Anche nel solo dubbio di presenza di DGV, è necessario trasportare il cane alla clinica veterinaria più vicina e nel minor tempo possibile.
Quando il fenomeno è proprio all’inizio, si può tentare di introdurre una sonda gastrica nell’esofago facendola giungere, se è ancora possibile, nello stomaco. Se non si può più procedere in questo modo, si deve necessariamente ricorrere alla “gastrocentesi”, che consiste nel perforare lo stomaco dall’esterno con una siringa o con il trequarti, in modo che il gas possa fuoriuscire attraverso esso.
Ottenuta la decompressione gastrica, il trattamento terapeutico deve mirare a correggere i disturbi cardio-respiratori, a curare le turbe metaboliche, per poi far seguire la fase più importante che è quella chirurgica e che consiste in una gastrotonia di emergenza e nella correzione chirurgica della rotazione gastrica.
In questo modo, viene svuotato lo stomaco dal cibo fermentato, si corregge la torsione riposizionando e fissando lo stomaco alle pareti addominali, al fine di prevenire le recidive, e si ispezionano gli organi coinvolti, soprattutto milza e pancreas.
La fase post-operatoria è molto importante per questo paziente, perché solitamente, nella prima settimana dopo l’intervento, si verifica la maggior parte dei decessi, per questo motivo, la terapia deve essere intensiva fino a completo ristabilimento del soggetto.
Prevenzione medica e chirurgia
È di recente segnalazione la possibilità di utilizzare l’intervento di gastropessi (che solitamente viene utilizzato nella prevenzione delle recidive) come trattamento d’elezione nei soggetti che non hanno ancora manifestato un episodio acuto di GDV ma che possono per diversi motivi (non ultimo la segnalazione all’interno della stessa famiglia o allevamento di altri casi di GDV) ricadere in una categoria a rischio.
L’intervento chirurgico consiste nel creare una certa continuità tra una parte dello stomaco (l’antro pilorico) e la parete addominale destra, più precisamente la 12°-11° costola.
È un intervento relativamente semplice, ma non del tutto privo di rischio e, per questo motivo, deve essere eseguito da chirurghi che hanno dimestichezza con il trattamento della GDV.
Questo tipo di chirurgia comporta una serie di complicanze ed accortezze in soggetti che hanno già sofferto di un episodio acuto di torsione di stomaco, ma che lascia un po’ più di margine di sicurezza se effettuato come intervento di elezione (programmato), in cani che non hanno ancora manifestato sintomi riferibili a GDV.
Per quanto riguarda la temporalità d’intervento, quest’ultimo potrebbe essere programmato in età prepubere, ma si consiglia di attenersi ai giudizi del veterinario di fiducia.
Esistono differenti metodiche di fissazione dello stomaco alla parete addominale: tra tutte, solamente la gastropessi circumcostale e la gastropessi con tubo sono state valutate per gli effetti provocati alla motilità gastrica. Solamente la cosiddetta gastropessi circumcostale è stata considerata come tecnica che non altera in modo significativo la motilità ed il tempo di svuotamento gastrico di un organo che non ha ancora subito un episodio acuto di GDV. Per questo, la gastropessi circumcostale viene considerata la tecnica d’elezione per la prevenzione della GDV.
Misure pratiche per prevenire la dilatazione/torsione dello stomaco
-
Nutrire il cane separatamente dagli altri, se si posseggono più cani, ed in condizioni di calma.
-
Non lasciare la ciotola del cibo a terra ma posizionarla possibilmente all’altezza della testa del cane, per impedire l’ingestione di aria.
-
Frazionare la razione giornaliera in 2 – 3 pasti, per evitare un’eccessiva distensione dello stomaco.
-
Scegliere un alimento facilmente digeribile, che sarà distribuito in quantità ridotta rispetto all’alimento ordinario.
Le probabilità diminuiscono, infatti, se il cibo è a base di dieta casalinga o BARF, perché ricchi di acqua, ed aumentano se si nutre il cane con le crocchette, quindi, se si usano quest’ultime, scegliere quelle di grandi dimensioni, per rallentarne l’ingestione. Un oggetto posto al centro della ciotola può agire nello stesso senso, in quanto il cane è obbligato a girargli intorno per mangiare. Reidratare inoltre l’alimento, prima della somministrazione, aggiungendovi dell’acqua tiepida.
-
Far rispettare un periodo di circa 2 ore di riposo al cane, dopo il pasto: l’attività fisica a stomaco pieno può provocare anomalie di posizionamento. In più, lo stress rallenta lo svuotamento gastrico, altro fattore predisponente della dilatazione e torsione dello stomaco.
Caratteristiche fenotipiche ed ereditabilità
Sicuramente è il dato che sta alla base della predisposizione alla GDV. Si è visto come i cani di taglia medio-grande-gigante siano soggetti a rischio per GDV; tra questi, quelli con alto indice profondità-larghezza del torace sono i maggiormente predisposti. Non si conosce ancora esattamente la modalità di trasmissione di questo carattere ma, se i primi dati in possesso dei ricercatori verranno confermati, questo dovrà indurre un cambiamento di rotta nella selezione di determinate razze. Di certo è un’affermazione che può far discutere, ma alla fine sarà la coscienza di coloro che fanno selezione che detterà la soluzione.
Fonti:
Il testo dell’articolo è stato sviluppato e rielaborato dal Dott. Roberto Malagoli, Med. Vet, attraverso ricerche e testi di pubblica diffusione, in particolare dal contributo di:
Luca Formaggini, Renato Assin, Marco Smaldone, Pascale Pibot, Marco De Lorenzi, A. T. Kidmas, Karin Berger.
Bibliografia:
“Small animal gastroenterology” – ed. Saunders
Assin, Fondati, Formaggini, Tommasini: “Veterinary Medicine”,Gennaio 2001
BURROWS C.F. – Influence of dietary composition on gastric eptying and motility in dogs: potential involvement in acute gastric dilatation.
– Marta Travaglioni